Ormai da anni, la mia prassi di lavoro prevede la possibilità di un primo colloquio gratuito a Roma.
A volte chi chiede un incontro di consulenza psicologica ha tanti dubbi, legati alle aspettative specifiche, e a volte anche a delle fantasie, che accompagnano il desiderio di intraprendere un percorso di psicoterapia. Ci si chiede se sia il percorso giusto, che tipo di approccio utilizzerà il professionista, se ci si sentirà capiti, si cerca di immaginare all'interno di quale setting e con quali modalità si verrà accolti.
Credo fermamente che un buon lavoro psicoterapeutico si possa creare solo costruendo una relazione di fiducia, all'interno della quale ci si possa sentire accolti, non giudicati e liberi di poter scegliere cosa portare, in che tempi e modi farlo.
Un incontro conoscitivo e gratuito può rappresentare un'occasione per potersi avvicinare al contesto terapeutico, dando delle risposte ad alcune delle incognite che accompagnano la domanda, e sperimentando il modo di "stare nella relazione"; sia propria che del terapeuta.
Cosa si fa dallo psicologo? Come si svolge una seduta di psicologia?
Fare insieme un'iniziale rilettura della domanda portata, condividere le informazioni anche concrete del setting, come ad esempio la durata, la frequenza ed i costi degli incontri, e poter esplicitare eventuali difficoltà della persona, può essere un primo importante passo per far sentire accolta la persona, valutare il livello di motivazione che la spinge alla richiesta ed accompagnarla ad una scelta che sia più consapevole.
Che cosa accade durante un primo colloquio psicologico?
A volte, quando incontro delle persone per la prima volta, mi accorgo che ci sono delle aspettative o dei timori che hanno portato chi fa la richiesta a posticipare la telefonata o la mail di contatto. Lo psicoterapeuta è una figura professionale formata per poter supportare la persona sia nella formulazione di una domanda di aiuto che nell'individuazione della strada più utile per la risoluzione dei sintomi portati, e dunque per migliorare la qualità della vita. Questo lavoro, tuttavia, forse in maniera del tutto peculiare rispetto ad altre professioni, passa attraverso la relazione.
E' per questo che credo fermamente nell'importanza di effettuare un primo incontro conoscitivo, per sperimentare la modalità relazionale del terapeuta, fare i conti con le aspettative, di qualunque tipo esso siano, e poter scegliere se proseguire o meno, dopo aver in qualche modo sondato cosa accade "nella stanza sconosciuta". Durante un primo colloquio è possibile capire qualcosa in più di chi fa richiesta. Gli argomenti riguardano la vita quotidiana e attuale della persona (lo studio, il lavoro, le relazioni, il tempo libero, gli interessi in generale), qualche cenno sulla famiglia e sul contesto di origine, la motivazione per cui fa richiesta e l'insieme delle idee e dei dubbi che accompagnano la decisione di effettuare un primo colloquio. Quanto gli argomenti possono essere approfonditi ed i tempi necessari a farlo dipendono sicuramente dalla specifica situazione ed il terapeuta non detta dei ritmi, bensì accoglie quelli che la persona può sostenere.
Un colloquio può servire anche a stabilire che la psicoterapia non è necessaria o che ci sono altri passi che la persona può tentare prima di accedervi. Sicuramente, confrontarsi con un professionista esperto permette di affrontare le cause del disagio e poter fornire una risposta in tempi celeri aiuta ad impedire che i sintomi si stabilizzino o diventino ancor più invalidanti.
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